Il Ceo di Timone Yachts: “Nuove o usate, ecco le nostre barche a 5 stelle”

3 Febbraio 2021

Intervista a Luigi Gambelli di Timone Yachts che traccia un quadro complessivo della sua società e del mercato nautico in questa delicata fase di emergenza

Vendita di imbarcazioni nuove e usate, servizi charter, refitting, l’esclusiva di Azimut e Benetti per alto e medio Adriatico e una galassia di servizi qualificati a disposizione di armatori e diportisti. Tutto questo è Timone Yachts, azienda nata nel 1984 che vanta una lunga storia nel campo della nautica di lusso tra successi, miglioramenti e sviluppo della società.

Con i suoi uffici di Senigallia (Ancona), Fano (Pesaro Urbino), Rimini e Lignano Sabbiadoro (Udine), rappresenta dal 1992 il gruppo Azimut|Benetti, fra i numeri uno della scena internazionale attuale. Il successo della Timone Yachts è stato continuo negli anni, raggiungendo l’ambizioso traguardo della vendita di 1.000 imbarcazioni, navigando tra nuove ed usate in oltre 30 anni di attività.

Grazie alla filosofia imprenditoriale e alla determinazione che lo contraddistingue, l’amministratore delegato Luigi Gambelli ha saputo costruire una società in costante crescita, che continua a guidare confermandola come punto di riferimento per gli interlocutori dell’alto e medio Adriatico, grazie ai marchi in esclusiva Azimut|Benetti per il Triveneto, l’Emilia Romagna, le Marche, l’Umbria San Marino e alle strutture di assistenza collocate in posizioni strategiche e abilmente gestite.

Luigi Gambelli non ha limitato la sua attività solo all’Italia, ma da diverso tempo ha introdotto la Timone Yachts nel mercato internazionale, dove sta avendo importanti risultati. Un successo che ci racconta lo stesso Gambelli in questa intervista.

LN – Luigi Gambelli, Timone Yachts ha venduto oltre mille imbarcazioni in 30 anni di attività. Com’è cambiato il mercato in questo arco di tempo?

LG – Il mercato si sta spostando su una tipologia di imbarcazioni e semi plananti come linea navette, che danno maggiore comfort, sicurezza in navigazione, stabilità e riduzione di consumi, oltre ad avere anche spazi più ampi.

Non solo, i cambiamenti vanno verso l’uso di barche di dimensioni sempre più grandi, dai 70 ai 100 piedi. Ritengo che questo indirizzo, che dipende anche da una crescita complessiva del mercato, sia legato anche alla storicità dell’azienda a cui il cliente finale si avvicina più facilmente per acquistare e farsi consigliare. Da questo punto di vista va considerato, infine, che i clienti storici crescono negli anni anche in termini di dimensioni all’interno dell’azienda.

LN – Concentrandoci invece sul passato più recente, qual è il bilancio del 2020?

Luigi Gambelli, Ceo di Timone Yachts

LG – Il bilancio del 2020 è da considerare positivo in quanto la stagione, iniziata con Cannes 2019, ha visto l’interessamento di diversi clienti per l’acquisto delle imbarcazioni. Abbiamo effettuato un buon percorso di vendite nel periodo settembre-dicembre, poi il Covid, nei primi mesi del 2020, ha rallentato questo percorso.

Malgrado ciò, sia all’inizio che alla fine dell’anno il mercato della nautica ha dato buoni risultati, anche per una particolarità nuova se vogliamo: molti dei clienti hanno dimostrato una notevole decisione e velocità nell’acquisto delle imbarcazioni, che vedono, ispezionano, controllano, comprano e quindi pagano e ritirano nell’immediato. Senza attendere troppo tempo, insomma. E questa è una novità rispetto alla storia di questo settore.       

LN – Quali sono invece gli obiettivi per l’anno appena iniziato?

LG – Gli obiettivi sono sempre molto ambiziosi ma occorre fare i conti con un periodo comunque particolare, caratterizzato da un’altalena di alti e bassi, a causa dei quali è difficile poter individuare la strada da percorrere e orientarsi.

Noi vogliamo comunque consolidare i risultati ottenuti sino ad ora e stiamo continuando a proporre imbarcazioni di grande qualità, anche nell’usato, con livelli molto elevati di manutenzione e garanzie nella vendita tali da poter offrire un prodotto di maggiore qualità rispetto alla media del mercato. Questa direzione continua a rappresentare un obiettivo fondamentale per noi: consegnare imbarcazioni a cinque stelle, pronte all’uso e prive di quei problemi a bordo che invece possono riscontrarsi proprio quando si ricorre all’usato.

LN – Voi rappresentate in esclusiva due marchi che sono delle garanzie, come Azimut e Benetti. Ma quali sono le richieste degli armatori che si rivolgono a voi?

LG – Gli armatori sono di diverse tipologie. Quando si approcciano per imbarcazioni nuove, il prodotto da comprare, spesso, è già noto al cliente. Noi ci limitiamo a spiegare e far ben comprendere il livello di qualità con cui Azimut costruisce le imbarcazioni, soprattutto dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, con l’utilizzo del carbonio e l’ottimizzazione dell’elettronica. Dobbiamo pertanto far fronte ad un quadro complessivo davvero rilevante, rispetto al quale siamo chiamati ad illustrare anche la qualità degli interni di queste barche, curati da architetti di fama internazionale.

I clienti ci avvicinano soprattutto durante le fiere, ma non solo, e noi li portiamo a “viaggiare” all’interno del mondo Azimut anche grazie a visite guidate nei cantieri, avvicinandoli così ulteriormente alla tipologia dei prodotti che cercano.

Per quanto attiene invece alle imbarcazioni usate, il nostro legame con i clienti è più articolato, effettuiamo infatti anche brokeraggio, oltre che essere dealer e quindi quando ci arrivano le richieste, dobbiamo essere preparati a 360 gradi per proporre prodotti anche di altri cantieri, magari della concorrenza.  

LN – Timone Yachts è presente anche nel mercato internazionale. Quali sono le vostre attività fuori dall’Italia?

LG – Nel mercato internazionale siamo presenti in duplice veste. Come Timone Yachts siamo soci e fondatori della YachtWerk, concessionaria esclusiva per l’Austria e la Germania, attraverso la quale proponiamo il marchio Azimut in questi due Paesi.

Per quanto riguarda invece l’usato, abbiamo molti collaboratori che sono anche amici, i quali ci aiutano ad aggredire il mercato internazionale, ovvero quello europeo, dell’Est Europa ed anche quello oltreoceano che ci vede protagonisti, con grande passione ed attenzione, dal 2009-2010, quando la crisi ci ha permesso di esplorare mete, per noi, allora nuove.   

 

Giuseppe Orrù – dailynautica.com